2025 – ferro, resina e carta – 40x40x25cm

Al centro della scultura, una piccola barca di carta galleggia sull’acqua, sospesa e senza direzione. Questa barca rappresenta l’incertezza e l’impotenza di fronte a un destino che non può essere controllato. È fragile, delicata, ma anche potente nel suo messaggio di solitudine e di lotta silenziosa contro forze troppo grandi.

Intorno, i palazzi di edilizia popolare, ormai fatiscenti e sovraffollati, sono immersi in un mare che li avvolge come se fossero in procinto di affondare. Questi edifici simboleggiano la densità e la vulnerabilità delle città moderne, spesso lasciate indifese di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico.

Questa scultura non vuole solo raccontare una storia di città che rischiano di essere inghiottite dal mare, ma vuole anche mettere in evidenza l’indifferenza e l’impassibilità di fronte a un problema che, purtroppo, non è solo ipotetico, ma che riguarda il nostro presente e il nostro futuro. Le costruzioni fatiscenti sono un simbolo di un modello urbanistico e sociale che non ha saputo anticipare i rischi legati ai cambiamenti climatici e alla crescita incontrollata della popolazione. La barca di carta, fragile e insignificante rispetto all’immensità del mare, è un ammonimento alla nostra vulnerabilità in un mondo che sembra sempre più fuori controllo.